Segreto - Capitolo 2
© 2013 Alessia Esse
Da
bambine, io e Baguette passavamo i pomeriggi a giocare nel giardino della mia
casa di Malorai. Era lei quella che amava correre fra le aiuole e fare capriole
nel vialetto, ma ero io quella che cadeva in continuazione.
Dopo
ogni caduta, la nonna era subito al mio fianco. Non appena toccavo il cemento
con le ginocchia (o con le mani, o con la fronte) lei era lì, pronta a farmi
rialzare e a medicarmi. Mi raccomandava di non correre, di non cedere alle
proposte pericolose di Baguette (Arrampichiamoci
sul tetto oppure Scaviamo un fosso
fino al centro della Terra oppure Proviamo
a sollevare la biposto di Francesca, in due sarà più facile) ma, nonostante
le sue raccomandazioni, era facile farmi trascinare. Amavo rincorrere Baguette.
Amavo quella sensazione di libertà e di gioia che i pomeriggi con lei mi
davano.
Ricordo
le garze macchiate di rosso con cui la nonna mi fasciava i palmi delle mani,
dopo aver applicato il cicatrizzante. Ricordo che, nelle ore successive,
cercavo di stare ferma per evitare che la medicazione si rovinasse.
Penso
a quei momenti, ora che vedo la maglietta di mio padre sporca del suo stesso
sangue, ma la nonna non è qui, e la ferita di Michael non è stata causata da
una corsa di troppo.
“Lilac,
spostati.”
Elia
non deve ripetersi. Mi allontano immediatamente, come se nelle sue parole
trovassi una speranza.
Allontanati,
Lilac, così Michael riaprirà gli occhi.
Allontanati,
Lilac, così le lancette dell'orologio torneranno indietro, e tu potrai evitare
tutto questo.
Mi
allontano, ma nulla cambia.
Elia
dice qualcos'altro. Vedo le sue labbra muoversi. Vedo la sua mano estrarre il
pugnale dallo stomaco di Michael.
Che
fai? vorrei chiedere. Che cosa
stai facendo?
Le
mie domande non hanno fiato. Con un altro movimento rapido, Elia solleva
Michael fino ad appoggiarlo sul suo letto.
“E'
vivo...” dice, afferrando un lenzuolo. Due semplici parole, che mi ricordano
come si fa a respirare. “...ma dobbiamo fermare il sangue. Ne sta perdendo
troppo. Lilac, vieni qui.”
Mi
chiama tre volte prima che io capisca ciò che vuole. Devo avvicinarmi. Devo
premere il lenzuolo sulla ferita, per evitare che Michael perda altro sangue.
“Premi,
d'accordo? Lilac, mi senti? Lilac!”
Quando
rimango ferma, in ginocchio accanto al letto, Elia prende le mie mani e le
appoggia sul lenzuolo che ha sistemato sullo stomaco di mio padre. La maglietta
grigia che indossava è sparita. Elia deve averla tolta mentre io cercavo di
capire cosa dicesse.
“Coral
saprà cosa fare. Io devo avvertire gli altri. Tu continua a premere il lenzuolo
sulla ferita, d'accordo? Vega G non può aver
lasciato il villaggio. E' ancora qui.”
“Ha
preso Jonah.” Ripeto le parole di Michael guardando Elia negli occhi. “Ha preso
mio fratello.”
“Sono
ancora qui. Devono essere ancora
qui.”
Annuisco,
imponendomi di non piangere. Scacciando il dolore col movimento della testa.
“Ha
preso Jonah,” ripeto.
“E
io lo ritroverò,” mi fa eco lui. “Respira. Non crollare. Tieni il lenzuolo
premuto. Fallo per Michael, d'accordo?”
Prende
il fucile ed esce dalla camera di corsa, passando accanto a Baguette.
Baguette.
E'
accanto alla porta. Immobile, muta. Osservo il suo viso, e la mente vola alla
mia infanzia. Ai gesti della nonna, durante i pomeriggi fatti di giochi
pericolosi.
Sono
quei ricordi a riavviare la mia mente.
“Devo
chiudere la ferita,” mormoro. “B-Baguette?” Balbetto il suo nome, facendo due
tentativi prima di riuscire a trovare la voce. “Il cicatrizzante.” Penso alla
nonna, accovacciata davanti alle mie ginocchia. “Il cicatrizzante. E' nel mio
zaino.”
Baguette
non dice nulla, ma esce dalla stanza di corsa per andare a prendere ciò che le
ho chiesto.
“Il
cicatrizzante fermerà il sangue,” dico a Michael, anche se non può sentirmi.
“Disinfetterà e chiuderà la ferita.”
Baguette
torna nel momento in cui Coral entra in casa. Sento la sua voce chiamare il mio
nome, e i suoi passi riecheggiano veloci nel corridoio che porta alla camera di
Michael.
Coral
è una delle donne più forti che io conosca. La più forte di Pontenero, senza
dubbio. Il suo viso crolla, però, quando vede Michael disteso sul letto, ferito
e insanguinato.
“E'
vivo,” dico subito, come a ricordarlo a me stessa. “E' vivo.”
“Che
cosa è successo?” I suoi occhi sono lucidi. Vede il sangue accanto all'armadio,
vede il pugnale dal manico bianco conficcato nel cuscino sul letto di Jonah.
“Lilac, che cosa è successo? Dov'è il bambino?”
“Elia
lo troverà.” Come poco fa, parlo per convincere me stessa più che per
rispondere alla domanda.
“Ecco
il cicatrizzante.”
Coral
guarda il flacone che Baguette mi porge.
“Il
cicatrizzante fermerà il sangue. Disinfetterà e chiuderà la ferita. E' una
nostra medicina.”
Coral
annuisce dopo qualche secondo e fa il giro del letto, inginocchiandosi di
fronte a me.
“Fai
in fretta,” dice, appoggiando le mani sul lenzuolo.
Lo
porta via con delicatezza, scoprendo il taglio da cui ancora fuoriesce sangue.
Il suo lamento addolorato è uno specchio di ciò che ho dentro.
“Oh,
Michael. Ragazzo mio. No. No.”
“Andrà
tutto bene,” mormoro, svitando il tappo.
“Coral,
sposta le mani,” dice Baguette.
Se
mi concentro, riesco quasi a sentire la voce della nonna. Copre il dolore che
ho al centro del petto. Copre la paura. Copre il presente.
Il
cicatrizzante crea una seconda pelle, Lilac. E' un'invenzione straordinaria. La
ferita viene pulita, disinfettata e guarita in un lampo. Così la mia bella
bambina può tornare a giocare.
Verso
l'intero contenuto del flacone sullo stomaco di Michael. Agisce rapidamente:
entra nella ferita, e in pochi secondi un tessuto sintetico nasce da quello
lacerato. Il sangue smette di scorrere sulla pelle. La ferita è chiusa.
L'emorragia è terminata.
All'improvviso
sento l'aria sparire dai polmoni. Stringo il flacone di cicatrizzante fra le
mani sporche di sangue, e alzo gli occhi sul viso di Baguette.
“Lo
hai salvato,” dice in francese. Le sue labbra si curvano in un sorriso. “Lo hai
salvato.”
Gli
occhi di Michael restano chiusi, ma il suo respiro mi dice che è ancora vivo.
“E' salvo,” dico con un filo di voce. “Ce l'ho fatta.” [...]
Il resto potrete leggerlo a partire dal 26 Novembre ;)
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